Associazione Storica di Badolato "Benedetto Croce"
FEUDATARI
Badolato nel corso di quasi 800 anni ha avuto molti signori feudali, tale investitura o carica infatti, ratificata col contratto feudale, consisteva nell’esercizio indiscusso dei poteri fiscali, militari, e giurisdizionali, su di un territorio loro concesso, e l’ importanza del titolo nobiliare dipendeva dalla grandezza del territorio che il feudatario doveva gestire.
Il feudalesimo ha avuto praticamente origine e massima espressione con l’impero Carolingio di Carlo Magno, nell’814.
La società Carolingia è infatti rurale, gravita attorno alla chiesa, ed è governata dal padrone della grande proprietà terriera.
Il sistema feudale sviluppatosi inizialmente in Borgogna e Loira, si estese in breve a tutta l’Europa, presentandosi come una società militare e agricola al tempo stesso, la proprietà fondiaria diventa col tramonto dell’impero Romano l’ unica garanzia di sussistenza per quanti si mettono sotto la protezione di un grande latifondista.
E’ con l’aumentare delle guerre, delle scorribande, dei saccheggi e uccisioni, aumentano i contadini che si rifugiano presso i castelli, o le grandi ville padronali dei potenti che possono difenderli.
Il termine feudo, sta ad indicare così il beneficio che il vassallo ottiene dal suo signore, si tratta di un territorio concesso in cambio di determinati servigi militari, come ad esempio l’ aiuto con armati in caso di guerra, fedeltà, assistenza, e il pagamento di tributi.
La terra concessa in beneficio, non diveniva però una proprietà privata, ma solo un usufrutto vitalizio, al termine del quale poteva essere revocato dal sovrano o benefattore.
Ma è solo successivamente, con il capitolare di Kiersy nell’877 che si consenti ai feudatari di trasmettere ai propri figli la terra, e quindi il titolo nobiliare ad essa legata.
Analizzando in generale i titoli nobiliari-feudali, si nota come nell’altomedioevo il feudo si configurò un attributo non assoluto ma relativo, poteva essere concesso non solo al Re, ma anche dal principe.
Il successore entra così nella pienezza delle sue funzioni nel momento in cui viene a mancare il suo predecessore, (trono vacate).
Questa successione ha sempre carattere legittimo, regolata dalle leggi statutarie, è sottratta a ogni volontà personale.
La successione avviene sulla primogenitura maschile, il diritto al trono e al feudo era fondato cosi unicamente sullo status familiare.
Il sistema feudale è gerarchico, infatti il Re era maggiorenne a 18 anni, e doveva dimostrare di avere capacita di regnare, veniva perciò educato in modo rigoroso a questo solo compito fin da bambino, prima di sedersi sul trono prestava giuramento allo statuto che si impegnava a rispettare.
Tale figura rappresenta il massimo status raggiungibile da un laico, tutt' oggi in Europa la maggior parte degli stati sono Regni costituzionali.
Il titolo di Principe deriva invece dalla parola latina “princeps”, che significa il primo.
Titolo molto prestigioso nella scala gerarchica nobiliare, secondo solo a quello di Re.
Particolari sono il titolo di principe ereditario, spettante ai membri di una Casa regnante, al quale spesso si accompagna la denominazione di Altezza Reale, o imperiale.
Il principe ha poteri su un principato, che per estensione ed importanza è un piccolo Regno.
Il Duca, è un titolo invece di origine Longobarda, e deriva dalla parola latina Dux.
Titolo assai elevato, il duca aveva potere su un ducato, territorio leggermente inferiore al principato, egli poteva però essere praticamente un sovrano autonomo.(alcuni ducati storicamente erano ricchi e armati come principati.)
Il titolo è trasmissibile agli eredi, e occupa nella scala nobiliare il terzo posto, collocandosi tra Principe e Marchese.
Il titolo di Marchese, deriva dal termine mark- (confine) essendo inizialmente coloro preposti alla difesa dello stesso.
Il titolo trasmissibile agli eredi, appare con l’impero Carolingio, e si colloca nella scala nobiliare al quarto posto, tra Duca e Conte.
Il titolo di Conte invece, solo con il feudalesimo divenne titolo nobiliare di media importanza.
Il termine deriva dalla parola latina (Comites- compagni) erano infatti inizialmente i compagni di viaggio del sovrano, collaboratori che godevano della piena fiducia del Re.
Titolo trasmissibile agli eredi, si colloca nella scala nobiliare al quinto posto tra Barone e Marchese, il Conte aveva potere sulla contea, territorio poco più piccolo del marchesato.
Il Visconte, era invece un titolo che deriva dalla parola latina (vices-vici) essi sorsero sotto i Franchi, quando i conti ebbero necessità di nominare a loro volta alcuni delegati, appunto vices, che dovevano sostituirli in alcune funzioni, la nomina revocabile, terminava con la morte del nominato.
Ma è soltanto col feudalesimo che tale nomina divenne titolo nobiliere, scarsamente diffuso in Italia, ha invece trovato maggiore uso in Inghilterra e Francia.
Il Barone è invece un titolo al quale nell’ordinamento feudale Italiano spettava la piu’ ampia potestà di giurisdizione sui territori loro concessi, il diritto di guerra, di esigere tributi, e batter moneta.
In alcuni stati europei, come ad esempio la Germania, addirittura i baroni erano ricchi e potenti quanto i principi, e le loro corti facevano invidia ai Re.
I baroni che avevano un potere illimitato sulla baronia, spesso storicamente alcuni di loro si resero artefici di complotti contro il sovrano e l’ordine preposto, come la famosa congiura dei baroni.
Questo titolo nella scala nobiliare si colloca al sesto posto, tra Conte e nobile.
Il nobile è invece il grado più basso tra i titoli nobiliari, consiste infatti nella cosi detta nobiltà generica, attribuita alla famiglia, essa poggia sul cognome della famiglia, ed è trasmissibile, mentre quella a persona si acquisisce con l’ appartenenza a un ordine cavalleresco, che preveda il grado nobile.
IN ORDINE ALFABETICO
FEUDATARIO
1) ABENANTE Barnaba B. di Monasterace
2) d’ALARCON y MENDOZA Eman. M. di Rende
3) d’ALESSANR0 FrancescAntonio B. di Figurella
4) d’ALESSANDR0 FILIPPONE V. B. di Moncoturni
5) ALIMENA Giacinto M. di San Martino
6) ALTEMPS Marco Sittico B. di Mesoraca
7) ALVAREZ de TOLEDO Franc. D. di Montalto
8) AMALFITANI Nicola M. di Crucoli
9) ANANIA Vincenzo B. di Ceppo o Mula
10) d’AQUINO Francescantonio B. di Plutino
11) d’AQUIN0 PIC0 Vincenza P. di Castiglione ecc.
12) ARCAN0 Michele B. di Attasi
13) ARCIERI Antonio B. di S. Anastasia
14) BARBA Domenico B. di Franchino
15) BARBERI0 TOSCANO Nicola B. di Zinga
16) BELLUCCI Michele B. di Ciolla
17) BERLINGIERI Cesare _ M. di Valleperrotta
18) del BIANCO Marcantonio B. di Policastrello
19) de BLASI0 Tiberio B. di Palizzi
20) de BLASI0 Giuseppe B. della Bagliva di S. Agata
21) BORGHESE Marcantonio P. di Rossano
22) BRANCATI Cassandra B. di Abatemarco e Orsomarso .
23) BRUNETTI Vittoria B. di Brunetto
24) CALA’ LANZINA y ULLOA Adr. B. di Roseto
25) CAMPAGNA Gaetano B. di S. Demetrio ecc.
26) CAMPITELLI Giuseppe B. di Errici
27) CAMPOLONGO Francesco B. di S. Donato
28) CAPECELATR0 Scipione M. di Casabona
29) CAPUT0 Vincenzo D. di Torano
30) CARACCIOLO Margherita D. di Girifalco, M. di Gioiosa ecc.
31) CARACCIOLO Tristano M. di Arena
32) CARACCIOLO Francesco B. di S. Giovanni in Fiore
33) CARACCIOLO Francesco B. di Montalto
34) CARAFA Francesco M. P. di Belvedere
35) CARAFA Vincenzo P. di Roccella
36) de CARDENAS M. Giuseppa M. di Laino
37) CASTIGLIONE MORELLI Lelio M. di Vallelonga
38) CATALANO GONZAGA Pasquale B. di Grisolia e Majera ecc.
39) CATIZZONE Filippo Ant. B. di Maldotto 0 Quartieri
40) CAVALCANTI Lucio Vincenzo D. di Bonvicino
41) CAVALCANTI Maria Anna D. di Caccuri
42) CAVALCANTI Filippo B. di Rota
43) CAVALCANTI Michelangelo B. di Verbicaro
44) CICALA Luigi M. P. di Tiriolo
45) de CICC0 Antonia B. di Marescotti
46) CLEMENTE Alessandro M. di San Luca ecc.
47) COSCIA Saverio B. di Mastroruggero
48) COSC0 Vincenzo B. di Staglio Grande a Cardito
(1/2)
49) COSENTINO Geronimo B. di Capalbo
50) CRIVELLI Alfonso B. diB011ita .
51) DATTIL0 Cleria B. di Gazzella
52) DOCIMO Pietro B. di Sacco
53) de DOMINICIS Lelio B. di Zagarise
54) DORIA Marcantonio B. di Tacina e Massanova
55) d’ESTE CYB0 S.A.R. Beatrice D. di Aje11o
56) FAVA Daniele Antonio B. di Mulino e Giardino in Aman-
tea
57) FAZZARI Ferdinando B. di Jacolino
58) FERRARI Antonio B. di Riccio o Pantano (1/2)
59) FERRARI Giovan Battista B. di Staglio Grande a Cardito
60) FERRARI Giuseppe B. di Clima e Tornafranza
61) FILOMARINO Giovan Battista C. di Castella
62) de FIORE Pietro B. di Cropani
63) de FIORE Raiaele B. di Fota o Tote
64) FIRRAO Tommaso P. di Sant’Agata e Luzzi
65) di FRANCIA Diego B. di Santa Caterina
66) de FRANC0 Enrico B. di Precacore
67) FRIOZZI Ignazio B. di Torrisola
68 GALLELLI Antonio B. di Badolato
69) GALLUCCI Francesco B. di Carbonara o Sacchetta
70) GIANNUZZI SAVELLI Tommaso P. di Cerenzia
71) GIANNUZZI SAVELLI Domenico B. di Pietramala
72) GIGLIO Antonio B. di Montibus
73) de GRAZIA Marco B. di Fangella
74) de GREGORIO Leopoldo M. di Squillace ecc.
75) GREUTHER Antonio D. di Santa Severina
76) GRIMALDI M. Antonia P. di Gerace ecc.
77) GRIMALDI Gregorio B. di Ipato
78) INTERZATI Fr. Saverio B. di Pipino
79) LUCA’ Franc. Saverio B. di Poerio
80) LUCIFERO Giuseppe M. di Aprigliano
81) LUCIFERO Franc. Antonio B. della Bagliva di Cotrone
82) LUCIFERO Meligrana B. di Gangemi
83) LUPINACCI Stanislao B. di Scalzati 0 Ponticelli
84) MALENA Francesco M. di Scarfizzi
85) MALERBA Giuseppe B. di Strofolia 0 S. Cecilia
86) MAMONE Antonino B. diP1utir10 (1/3)
87) MARCHITELLI Filippo B. di Argusto
88) MARINCOLA Diego D. di Petrizzi
89) MARSICO Francesco B. di Lattarico e Regina
90) MARZANO Antonio B. divScuderi (1/2)
91) MASCARO Geronimo M. B. di Petritiis
92) de MATERA Domenico B. della Bagliva di Cosenza
93) de MAYDA Giovan Gregorio B. di Croniti 0 Sala
94) MEDICI Gatti Leopoldo B. di Campitelli
95) MELECRINIS Giovan Battista B. di Joppolo
96) MEZZATESTA Agazio B. di Cannava
97) MILANO FRANCO Giovanni P. di Ardore ’
98) MOLLO Emanuele B. di Meta Scannaggio di Co-
senza
100) MONACO Giuseppe Antonio B. di Scucchi e Stafanizzi
101) MORMILE Nicola M. B. di Albidona
102) MOTTOLA Francescantonio M. di Amato
103) MOTTOLA NOMICISI0 Giacomo B. di San Calogero
104) MUSC0 Nicola B. di Ambato e Anto
105) NICOTERA Pasquale B. di Marta
106) de NOBILI Emanuele B. di Simari
107) de NOBILI Felice B. di Magliacane
108) de NOBILI Raffaele B. della Bagliva di Catzanzaro
109) OLIVA Giuseppe B. di Ragusa 0 Tomacelli
110) OLIVIERO Cesare B. di Crepacore e Rivioti
111) ORSINI Raimondo B. di Longano e Perrotta
112) OTTONE Anna B. di Altavilla (1/3)
113) PAPARATTI Maria Orsola B. di Mannarino 0 Buffetta
114) PAPAR0 Domenico B. di S. Attanasio
115) PARAVAGNA Giovanni P. di Maropati, M. di Anoia
116) PARISANI BONANNO Nicola VB. di Scala
117) PARISI0 Giovanni B. di San Cono
118) PASSALACQUA Francesco B. di Pittarella
119) PERRONE Gregorio B. di Sellia
120) PESCARA DIAN0 Giuseppe D. di Bovalino
121) LE PIANE Pietrantonio B. di Savuto
122) PICCOLOMINI Anna M. di Montesoro
123) PIGNATELLI Antonio P. di Belmonte
124) PIGNATELLI Salvatore P. di Stzrongoli
125) PIGNATELLI Ettore D. di Monteleone
126) PIGNONE DEL CARRETT0 Al. P. di Alessandria, M. di Oriolo
127) PIMENTEL Giuseppa B. di duc. 500 sui Fiscali di C0-
seza
128) PIROMALLO Giovanni B. di Montebello
129) PIZZARRO PICCOLOMINI Floren. B. di duc. 200 sui Fiscali di C0-
senza
130) POERIO Alfonso B. di Belcastro
131) POERIO Carlo B. di Cucina ecc.
132) POERIO PITERA’ Saverio B. di Rocca
133) PROCIDA Antonino B. di Petrizziis (1/2)
134) PUCCI Giuseppe B. di Trebisacce
135) RAVASCHIERI Filippo P. di Satriano
136) RICCIULLI DEL FOSSO Gaetano B. di Parenti
137) de RISO Vitaliano M. di Botricello
138) RODINO’ Luigi B. di Miglioni
139) ROMANO Domenico B. di Maida e Lacconia
140) de ROSIS Claudio B. di San Giovanni in Foresta
141) ROVEGN0 Giuseppe Francesco P. di Palagorio, M. di Umbria-
tico
142) RUFFO Fulco Francesco P. di Scilla ecc.
143) RUFFO Nicola P. di Motzta S. Giovanni, D. di
Banara
144) RUFFO Vincenzo B. di San Lucido
145) SABATINI Giuseppe Alfonso B. di Belforte ecc.
146) SACC0 Giuseppe B. di Arrido 0 Annomeri
147) SALUZZ0 Giacomo D. di Corigliano
148 SALZAN0 Giuseppe B. di Giuda
149 SAMBIASE Giuseppe Maria P. di Campana ecc.
150SAMBIASE Franc. Saverio _ D. di Malvito
151SAMBIASE Giuseppe B. della Bagliva dei Casali di
Cosenza
151 SANCHEZ Mercurio B. di Salica e Prato
152 SANSEVERINO Tommaso P. di Bisignano ecc.
153 SANSEVERINO Franc. Vincenzo B. di Roggiano e S. Caterina
154 SANSEVERINO Luigi B. di Marcellinara
155 SANSEVERINO Maddalena B. dello Scannaggio di Cosenza
156 SANSEVERINO Vincenzo B. di Maldotto o Quartieri (1/2)
157 SANTACROCE DI BARLETTA G. B. di Ammirato
158 de SANTIS Nicola B. di Vazzano o Cubello
159 SANTORO Paolo B. di Cutera e Sant’Opu1o
160 SCALZ0 Giuseppe B. di Albona e Drema
161) SCHIPANI Tommaso B. di S. Nicola Leporina e Gal-
terio
163) SERRA Luigi D. di Cassano
164) SERSALE Girolamo M. P. di Castelfranco.
165) de SIENA Francesco B. di Poerio Garrettis A
166) SOLARO Ippolita B. diA1tavil1a (2/3)
167) SORIANO Fabrizio B. di Garrubba
168) SPINELLI Giovan Battista P. di Cariati, D. diSeminara ecc.
169) SPINELLI M. Antonia P. di Tarsia, M. di Ciro
170) SPINELLI Vincenzo M. P. di Scalea
171) SPINELLI Giuseppe M. di Fuscaldo
172) SPIRITI Salvatore B. di Schito o Ischito
173) STAGN0 Carlo M. di Soreto
174) STOCCO Filippo B. di Riccio Cotura
175) de SYLVA y MENDOZA Pietro P. di Mileto
176) TACCONE Nicola M. di Sitizzano
177) TIZZAN0 Saverio B. di Cola Cali
178) TORALD0 Bernardo B. di Calimera
179) TRANF0 Gaetano P. di Cosoleto
180) TRANQUILL0 Franc. Antonio B. di Scuderi (1/2)
181) TUFARELLI Gennaro B. di Mormanno
182) TUFARELLI Filippo B. di duc. 20 su Mormanno
183) del TUF0 Nicola B. di duc. 321 su Lappano e Cor-
no
184) UBALDINI Ignazio B. di Torre Spatola
185) VERALDI Rinaldo B. di Donna Cubitosa
186) VERALDI GALZERAN0 Tommaso B. di Seralta o Panjno
187) VERCILL0 Matteo B. di San Vincenzo
188) VITALE Franc. Nicola D. di Tortora
189) BISIGNANO (Vescovo di) B. di Santa Sofia
200) CASSAN0 (Vescovo di) B. di Mormanno e Trebisacce
201) MALTA (Ordine Geros. di) B. di Nocera
202) MILETO (Vescovo di) B. di Galatro
203) MONTECASSINO (Abate di) B. di Cetrato, S. Angelo e Fella
204) REGGI0 CAL. (Arcivescovo di) C. di Bova
205) S. ADRIAN0 (Abate di) B. di S. Demetrio, S. Cosma e
Macchia
206) S. STEFAN0 DEL BOSCO B. di Rocca di Neto
IN ORDINE DI TITOLATURA NOBILIARE, L'ELENCO GENERALE DEGLI ULTIMI FEUDATARI
(Elenco tratto dalla Rivista Araldica Calabrese gennaio-aprile 2009)
Principi
1-d'Aquino Pico Vicenza.................................Principessa di Castiglione, Feroleto ecc.
2-Borghese Marchantonio..................................Principe Rossano, barone di Cropalari
3-Carafa Francesco M..................................Principe di Belvedere, Barone Di Bonifati
4-Carafa Vincenzo............................................Principe di Roccella, Duca di Bruzzano
5-Cicala Luigi M...............................................Principe di Tiriolo Duca di Gimigliano
6-Firrao Tommaso........................................................Principe di Luzzi e Sant'Angelo
7-Giannuzzi Savelli Tommaso.....................Principe di Cerenzia, Barone di Belvedere
8-Grimaldi M. Antonia.................................Principessa di Gerace, Duca di Terranova
9-Milano Franco Giovanni.........................Principe di Ardore, Marchese di S. Giorgio
10-Paravagna Giovanni.............................................Principe di Maropati, M. di Anoia
11-Pignatelli Antonio...................................Principe di Belmonte, Barone di Badolato
12-Pignatelli Salvatore.......................................Principe di Stongoli, Conte di Melissa
13-Pignone del Carretto Alessandro....................Principe di Alessandria, M. di Oriolo
14-Ravaschieri Filippo......................................Principe di Satriano, Duca di Cardinale
15-Rovegno Giuseppe Francesco.........Principe di Palagorio, Marchese di Umbriatico
16-Ruffo Fulco francesco........................................Principe di Scilla, Conte di Sinopli
17-Ruffo Nicola....................................................Principe di Motta, San Giovanni ecc.
18-Sambiase Giuseppe.........................................Principe di Campana, Duca di Crosia
19-Sanseverino Tommaso...........................Principe di Bisignano, Conte di Altomonte
20-Sertsale Girolamo M..............................Principe di Castelfranco, Duca di Cerisano
21-Spinelli Giovan Battista.................................Principe di Cariati, Duca di Seminara
22-Spinelli M. Antonia................................................Principessa di Tarsia, M. di Cirò
23-Spinelli Vincenzo.....................................................................Principe di Scale ecc.
24-de Sylvia y Mendoza Pietro.............................Principe di Mileto, D. di Francavilla
25-Tranfo Gaetano..........................................................................Principe di Cosoleto
Duchi
1-Alvarez de Toledo Francesco...........................................................Duca di Montalto
2-Caputo Vincenzo.................................................................................Duca di Torano
3-Caracciolo Margherita.......................................Duchessa di Girifalco, M. di Gioiosa
4-Cavalcanti Lucio Vincenzo............................................................Duca di Bonvicino
5-Cavalcanti Marianna....................................................................Duchessa di Caccuri
6-d'Este Cybo Beatrice.............................................................................Duca di Aiello
7-Greuther Antonio....................................................................Duca di Santa Severina
8-Marincola Diego …...........................................Duca di Petrizzi, Barone di Soverato
9-Pescara Diano Giuseppe............................Duca di Bovalino,Barone di Cinquefrondi
10-Pignatelli Ettore...................................Duca di Monteleone, Marchese di Cerchiara
11-Saluzzo Giacomo.........................................................................Duca di Corigliano
12-Sambiase Francesco Valerio............................................................Duca di Malvito
13-Serra Luigi.......................................................................................Duca di Cassano
14-Vitale Francesco Nicola....................................................................Duca di Tortora
Marchesi
1-d'Alarcon Mendoza Em. …..........................................................Marchesa di Rende
2-Alimena Giacinto.................................................................Marchese di San Martino
3-Amalfitani Nicole........................................................................Marchese di Crucoli
4-Berlingeri Cesare.................................................................Marchese di Valleperotta
5-Capacelatro Scipione................................................................Marchese di Casabona
6-Caracciolo Tristano........................................................................Marchese di Arena
7-de Cardenas M.
Giuseppa...............................................................Marchesa di Laino
8-Castiglione Morelli Lelio.......................................................Marchese di Vallelonga
9-Clemente Alessandro..............................Marchese di San Luca, Barone di Placanica
10-de Gregorio Leopoldo.........................Marchese di Squillace, Barone di Mammola
11-Lucifero Giuseppe................................................................Marchese di Aprigliano
12-Malena Francesco....................................................................Marchese di Scarfizzi
13-Mottola Francescantonio............................................................Marchese di Amato
14-Piccolomini Anna.................................................................Marchesa di Montesoro
15-de Riso Vitaliano...................................................................Marchese di Botricello
16-Spinelli Giuseppe....................................................................Marchese di Fuscaldo
17-Stagno Carlo................................................................................Marchese di Soreto
18-Taccone Nicola.......................................................................Marchese di Sitizzano
Conti
1-Arcivescovo di Reggio.......................................Conte di Bova, Barone di Castellace
2-Filomarino G. Battista..............................................................Conte di Castella, ecc.
Baroni terrieri
1-Abbenante Barnaba.................................................................Barone di Monasterace
2-Altemps Marco Sittico.................................................................Barone di Mesoraca
3-Barberio Toscano N. …....................................................................Barone di Zinga
4-del Bianco Marcantonio...........................................................Barone di Policastrello
5-de Blasio Tiberio...............................................................................Barone di Palizzi
6-Brancati Cassandra........................................Baronessa di Abatemarco e Orsomarso
7-Calà y Ulloa Adriano........................................................................Barone di Roseto
8-Campagna Gaetano...........................................Barone di S.D.Trio, S. Cosma e Mac.
9-Capolongo Francesco................................................................Barone di San Donato
10-Caracciolo Francesco.............................................Barone di San Giovanni in Fiore
11-Catalano Gonzaga Pasquale...............................Barone di Grisolia Majerà e Cirella
12-Cavalcanti Filippo........................................................Barone di Rota, Mangalavita
13-Cavalcanti Michelangelo...........................................................Barone di Verbicaro
14-Crivelli Alfonso..............................................................................Barone di Bollita
15-de Dominicis Lelio.......................................................................Barone di Zagarise
16-de Fiore Pietro...............................................................................Barone di Cropani
17-di Francia Diego.................................................................Barone di Santa Caterina
18-de Franco Enrico..........................................................Barone di Precaore e Paterna
19-Friozzi Ignazio............................................................................Barone di Torrisola
20- Giannuzzi Savelli D. …...........................................................Barone di Pietramala
21-Gallelli Antonio...........................................................................Barone di Badolato
22-Marchitelli Filippo........................................................................Barone di Argusto
23-Marsico Francesco.......................................................Barone di Lattarico e Regina
24-Melecrinis G. Battista...................................................................Barone di Joppolo
25-Mormile Nicola........................................................................Barone di Albidomda
26-de Nobili Emanuele..................................................................Barone di Albidonda
27-Parisani B. Nicola.............................................................................Barone di Scala
28-Passalacqua Francesco................................................................Barone di Pittarella
29-Perrone Gregorio..............................................................................Barone di Sellia
30-le Piane Pietrantonio.......................................................................Barone di Savuto
31-Piromallo Giovanni.................................................................Barone di Montebello
32-Poerio Alfonso............................................................................Barone di Belcastro
33-Pucci Giuseppe.........................................................................Barone di Trebisacce
34-Riciulli del Fosso G. ......................................................................Barone di Parenti
35-Romano Antonia..........................................................Baronessa Maida e Lacconia
36-Ruffo Vincenzo.......................................................................Barone di San Lucido
37-Sabatini Giuseppe Alf...................................................................Barone di Belforte
38-Sanseverino F. Vinc. …............................................................Barone di Roggiano
39-Sanseverino Luigi..................................................................Barone di Marcellinara
40-Toraldo Bernardo........................................................Barone di Calimera e Puglisa
41-Tufarelli Gennaro.....................................................................Barone di Mormanno
42-Ubaldini Ignazio..................................................................Barone di Torre Spatola
43-Vercillo Matteo...................................................................Barone di San Vincenzo
Baroni Ecclesiastici
1-Vescovo di Bisigno................................................................Barone di Santa Sofia
2-Vescovo di Cassano..................................................Barone Mormanno e Trebisacce
3-Ordine G. di Malta...........................................................................Barone di Nocera
4-Vescovo di Mileto...........................................................................Barone di Galatro
5-Abate di Montecassino....................................................................Barone di Cetraro
6-Abate di Sant'Antonio....................................Barone di S. Demetrio, S. Cosmo e M.
7- Abate di S. Stef. Del B. ….................................................Barone di Roccadineto
Baroni Feudali
1-d'Alessandro Fr. Antonio..............................................................Barone di Figurella
2- d'Alessandro Fil. V.za...........................................Baronessa diMoncoturni o Sidero
3-Anania Vincenzo..................................................................Barone di Ceppo o Mula
4-d'Aquino Francescoantonio..................................................Barone di Plutino (parte)
5-Arcano Michele ….............................................................................Barone di Attasi
6-Arcieri Antonio.......................................................Barone di S. Attanasia e Bandino
7-Barba Domenico................................................Barone di Franchino e Messer G.nni
8-Bellucci Michele................................................................................Barone di Ciolla
9-Brunetti Vittoria........................................................................Baronessa di Brunetto
10-Campitelli Giuseppe M. ...................................................................Barone di Errici
11-Caracciolo Francesco..................................................................Barone di Montalto
12-Catizzone Filippo Antonio...................................Barone di Maldotto-Quartieri (¼)
13-de Cicco Antonia..................................................................Baronessa di Marescoti
14-Coscia Saverio.................................................................Barone di Messer Ruggero
15-Cosco Vincenzo.................................................Barone di Staglio Grande a Cardito
16-Cosentino Geronimo....................................................................Barone di Capalbo
17-Dattilo Cleria..........................................................................Baronessa di Gazzella
18-Docimo Pietro..................................................................................Barone di Sacco
19-Doria Marcantonio..................................................Barone di Tacina e Massanuova
20-Fava Daniele Antonio...............................Barone di Giardino e Mulino in Amantea
21-Fazzari Ferdinando.......................................................................Barone di Jacolino
22-Ferrari Antonio..................................................................Barone di Riccio-Pantano
23-Ferrari G. Battista..............................................Barone di Staglio Grande a Cardito
24-Ferrari Giuseppe.......................................................Barone di Clima e Tornafranza
25-de Fiore Raffaele.....................................................................Barone di Foto o Tota
26-Gallucci Francesco................................................Barone di Carbonara o Sacchetta
27-Giglio Antonio............................................................................Barone di Montibus
28-de Grazia Marco.............................................Barone di Fangella e Cugno del Colle
39-Grimaldi Gregorio..............................................Barone di Ipato o Spato o S. Pietro
30-Interzati Francesco Saverio.............................................................Barone di Pipino
31-Lucà Francesco Saverio.................................................Barone di Poerio o Baldella
32-Lucifero Meligrana................................................................Baronessa di Gangemi
33-Lupinacci Stanislao....................................................Barone di Scalzati o Ponticelli
34-Malerba Giuseppe....................................................Barone di Strofolia o S. Cecilia
35-Mamone Antonio.....................................................................Barone di Plutino 1/3
36-Marzano Antonio.....................................................................Barone di Scuderi 1/3
37-Mascaro Geronimo M. ...............................Barone di Petritiis o Rob.to de acris1/2
38-de Mayda G. Gregorio.........................................................Barone di Croniti o Sala
49-Medici Gatti Laopoldo............................................Barone di Capitelli o Campitelli
40-Mezzatesta Agazio.......................................................................Barone di Cannava
41-Monaco Giuseppe Antonio.......................................Barone di Scucchi e Stefanizzi
42-Musco Nicola.........................................................................Barone Ambatoe Anto
43-Nicotera Pasquale.............................................................................Barone di Martà
44-de Nobili Felice.......................................................................Barone di Magliacane
45-de Nobili Raffaele....................................Barone di Medina e Bagliva di Catanzaro
46-Oliva Giuseppe.............................................................Barone di Ragusa Tomacelli
47-Oliviero Cesare...........................................................Barone di Crepacore e Rivioti
48-Orsini Raimondo.........................................................Barone di Longano o Perrotta
49-Ottone Anna...............................................................Barone di Baronessa Altavilla
50-Paparatti M. Orsola.................................................Barone di Mannarino o Buffetta
51-Paparo Antonio......................................................................Barone di S. Attanasio
52-Parisio Giovanni................................................................Barone di San Cono (3/4)
53-Poerio Carlo.........................................................Barone di Cucinà, Spinalba ecc.
54-Poerio Piterà Saverio..............................................................Barone di Rocco (1/3)
55-Procida Antonino.............................................Barone di Petritiis o Rob.to de Acris
56-Rodinò Luigi................................................................................Barone di Miglioni
57-de Rosis Claudio.................................................Barone di San Giovanni in Foresta
58-Sacco Giovanni...........................................................Barone di Annomeri o Arrido
59-Salzano Giuseppe.............................................................................Barone di Giuda
60-Sanchez Mercurio................................................................Barone di Salica e Prato
61-Sanseverino Vincenzo.....................................Barone di Maldotto-Quartieri (parte)
62-Santacroce di Barl. G …..........................................................Barone di Ammirato
63-de Santis Bardari N. ….............................................Barone di Vazzano o Cubello
64-Santolo Paolo...........................................................Barone di Cuntera e Sant'Opoli
65-Scalzo Giuseppe.............................................Barone di Albona o Alvona e Ramaci
66-Schipani Tommaso...................................Barone di San Nicola, Leporina, Galterio
67-de Siena Francesco..........................................................Barone di Poerio-Garregtis
68-Solaro Ippolita................................................................Baronessa di Altavilla (2/3)
69-Spiriti Salvatore................................................................Barone di Schitp o Ischito
70-Stocco Filippo.....................................................................Barone di Riccio-Cutura
71-Suriano Fabrizio..........................................................................Barone diGarrubba
72-Tizzano Saverio..........................................................................Barone di Cola Calì
73-Tranquillo Francesco Antonio..............................................Barone di Scuderi (1/3)
74-Veraldi Rinaldo................................................................Barone di Donna Cubitosa
75-Veraldi Galzerano T. .....................................................Barone di Seralta o Panjno
Baroni di Giurisdizioni e Fiscali Vari
1-de Blasio Giuseppe...........................................Barone della Bagliva di Sant' Angela
2-Lucifero Francesco Antonio......................Barone della Bagliva e Scann. Di Crotone
3-de Matera Domenico................................................Barone della Bagliva di Cosenza
4-Mollo Emanuele...........................Barone di Barone di Metà Scannaggio di Cosenza
5-Primentel Giuseppa.........................Baronessa di Duchati 500 sui Fiscali di Cosenza
6-Pizzarro Piccolomini Fl. ........................Barone di Ducati 200 sui Fiscali di Cosenza
7-Sambiase Giuseppe.................................Barone della Bagliva dei Casali di Cosenza
8-Sanseverino Maria Maddalena.................Baronessa di Metà Scannaggio di Cosenza
9-Tufarelli Filippo.....................................................Barone di Duati 20 su Mormanno
10-del Tufo Nicola....................Barone di Ducati 321 su Lappano, Corno e Trebisacce
FAMIGLIE FEUDALI DI BADOLATO
Nei documenti privati gli accenni alla territorialità della giurisdizione del feudo di Badolato sono numerosi.
Notizie sicure si hanno pure sulla trasmissione feudale, conservate all’archivio centrale di stato di Napoli, sui registri relativi alle petizioni della Calabria Ultrà.
Il feudo di Badolato era ereditario e divisibile, secondo le leggi successorie generali, e non solo nella linea primogeniale.
La donazione implicava il vincolo morale e giuridico della riconoscenza, per questa ragione l’infedeltà manifesta col rifiuto del giuramento richiesto, era punita con la decadenza del beneficio.
Il feudo di Badolato era a vita, con la morte del feudatario l’erede ripigliava i beni mediante il pagamento di una tassa denominata relevium.
Con una decisione del 15 marzo 1611, si stabilì che trascorso un anno dalla morte del feudatario, l’erede doveva pagare il relevium duplicato, (cfr. de Saris, codice delle leggi del Regno di Napoli, libro 4, titolo 2 n. 216).
Le commendazioni avevano luogo principalmente col Re, che soleva proteggere sub mundeburde vel defensione regia, quei nobili che si commendavano per ricevere difesa e guarentigia.
E’ indubitabile che alla signoria politica si collegavano i censi, le enfiteusi, ( per effetto delle quali si era tenuti a servire in guerra i padroni.)
I feudatari esercitavano direttamente o per delegazione, la giurisdizione dominicale sui propri sudditi, e quella patrimoniale sui casali e le terre concedute, come conseguenza del possesso del suolo.
Il feudo di Badolato è stato un classico esempio di baronia che comportava, ex jure optimo il diritto di esigere i tributi e i dazi era a dire il vero esercizio diretto dei poteri regali, assoluta emancipazione delle autorità pubbliche, centro economico e amministrativo della giustizia.
Dopo la riforma amministrativa del 1564 l’ordinamento pubblico del feudo di Badolato raggiunse la forma di un governo fondato sulla libera elezione dei funzionari municipali, acquistando così la fisionomia di uno stato di diritto, fondato su regolamenti e leggi che indicavano quanto spettava a ciascuno degli ufficiali nello svolgimento dei compiti assegnati, per evitare abusi di vario genere, e per garantire la pacifica convivenza tra tutti gli abitanti, in ordine alle esigenze della vita sociale ed economica.
I feudatari di Badolato avevano così il potere di riscuotere, attraverso i funzionari dell’amministrazione patrimoniale, tutte le rendite che derivavano loro dai vari cespiti, comprese le proprietà terriere, concesse in fitto o a censo perpetuo.
Badolato venne fondata da Robberto il Wiscardo il 1080, passò poi a Filippo de Badulato, che possedette il feudo nel 1271, gli successe poi Ruggero di Lauria nel 1287 che avviò inoltre la costruzione di un primo fortilizio difensivo in legno, e della prima cinta muraria del borgo.
Il feudo passò poi alla potente Casata dei Ruffo nel 1296, che trasformò il primitivo fortilizio di legno, in un castello in muratura inespugnabile.
Badolato passò successivamente anche ai Sanseverino, agli Amato o de Amato, passò poi attorno al 1455 ai Toraldo con Giorgio, al quale rimase fino al 1595.
Nel 1595 Badolato divenne della Casata Borgia, che lo tenne brevemente fino al 1596 quando fu acquistato dai principi Pignatelli, e successivamente dai Ravaschieri principi di Belmonte, che lo possedettero fino al 1658, data dopo la quale fu ceduto ai Gallelli, che l’amministrarono per ultimi, fino alla eversione della feudalità, avvenuta il 1806.
ROBERTO IL GUISACARDO
Badolato fu fondata nel 1080 da Roberto il Giuscardo primo duca di Calabria.
Badolato fu fondata nel 1080 da Roberto il Giuscardo primo duca di Calabria, detto il Guiscardo cioè l'Astuto, (Hauteville-la-Guichard 1025 circa –Cefalonia,17 luglio 1085) è stato un condottiero, conte e duca normanno, figlio di Tancredi d'Altavilla e della sua seconda moglie Frensenda (o Fredesenda). Fu conte di Puglia e Calabria alla morte del fratello Umfredo (1057). In seguito (1059) fu investito da papa Niccolò II del titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia.
La venuta in Italia. Il 1047 fu l'anno della venuta in Italia di Roberto, sesto figlio di Tancredi e primo nato dalla seconda moglie Fresenda. Secondo la storica bizantina Anna Comnena, egli aveva lasciato la Normandia con un seguito di appena cinque cavalieri e trenta avventurieri a piedi e all'arrivo nell'antica Langobardia si era messo a capo di una compagnia errante di briganti e predoni. Anna Comnena ci offre anche una straordinaria e dettagliata descrizione fisica del personaggio:
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«Codesto Roberto era discendente dei Normanni, di stirpe minore, di temperamento tirannico, astuto di pensiero e coraggioso nell'azione, estremamente ingegnoso nel pianificare attacchi alle ricchezze di facoltosi possidenti e ancor più ostinato nel metterli in pratica, poiché egli non tollerava alcun ostacolo alla realizzazione dei propri disegni. Era di statura notevole, tale da superare anche i più alti fra gli individui, aveva una carnagione rubiconda, capelli di un biondo chiaro, spalle larghe, occhi come scintille di fuoco, e nel complesso era di bell'aspetto…Si racconta che il grido di quest'uomo avesse messo in fuga intere moltitudini. Siffattamente dotato dalla fortuna, dal fisico e dal carattere, egli era per natura indomabile, mai subordinato ad alcuno.» |
La prima campagna d'espansione del Guiscardo era cominciata poco prima, nel giugno del 1059, in coincidenza con l'apertura dei lavori del Concilio Melfitano. Roberto si pose a capo di un esercito e marciò sulla Calabria, compiendo così il primo tentativo di sottomissione di quella provincia, ancora saldamente in mano bizantina, dai tempi della campagna di Guglielmo Braccio di Ferro e Guaimario di Salerno. Recatosi a Melfi per ricevere l'investitura ducale del Mezzogiorno, fece rapidamente ritorno in Calabria, dove le sue armate tenevano sotto assedio Cariati. Al suo arrivo la città si arrese e prima dell'inverno anche Rossano Calabro e Gerace caddero nelle sue mani. Qui nel 1073 dopo la conquista normanna, a Roberto il Guiscardo viene attribuita la fondazione di un Castello, il castello di Corigliano, faceva parte della fitta rete di fortificazioni con cui il re normanno controllava le città, intorno si sviluppò il borgo di Corigliano Calabro.Quando ormai ai Bizantini non restava che la sola Reggio, Roberto tornò in Puglia, dove cercò di rimuovere le guarnigioni greche dai castelli di Taranto e Brindisi. Di nuovo in Calabria si riunì al fratello Ruggero e si lanciò alla conquista di Reggio, caduta dopo un lungo e difficoltoso assedio al quale seguì la presa di Scilla, una cittadella fortificata in cui avevano trovato rifugio le guarnigioni reggine. A questo punto la strada verso la Sicilia era ormai spianata. Il primo attacco all'isola fu sferrato a Messina, contro la quale il Guiscardo inviò inizialmente un piccolo contingente, subito respinto dalle difese saracene. Non disponendo ancora di un esercito d'invasione adatto all'impresa, Roberto decise di prepararsi al rientro in Puglia, messa sotto attacco da un nuovo contingente bizantino inviato dall'imperatore Costantino X. Nel gennaio del 1061 la stessa Melfi fu cinta d'assedio e Roberto in persona fu richiamato in patria. L'imponenza della sua macchina bellica mise in fuga i Bizantini e già nel maggio di quell'anno la regione fu pacificata.
FILIPPO DE BADULATO
Filippo uomo d’azione audace e intraprendente, fu titolare del feudo di Badolato dall’avvento degli Angioini, fino al 1271.
Nel giugno 1269 sessanta armati di ventura, al soldo del conte Ruffo di Catanzaro, per ordine di questi, presero a saccheggiare e ammazzare, con incessanti scorribande i territori sotto la giurisdizione della baronia di Badolato.
Per porre fine alle incursioni delle sue bande armate, Pietro Ruffo pretese da Filippo il pagamento triennale di 800 once d’oro, ma Filippo non cedette al ricatto, e cosi tra i due feudatari ebbe corso una guerra durata due anni, costituita inizialmente da scaramucce e imboscate con perdite da entrambe le parti.
Ma nella prima settimana del maggio 1270, l’esercito di Badolato perse la battaglia campale contro le più numerose armate del conte Ruffo di Catanzaro, e così i Badolatesi furono costretti a chiudersi tra le mura fortificate del borgo, per resistere a un assedio protrattosi diversi mesi.
Il barone Filippo de Badulato per evitare l’umiliazione della resa, giocò la sua ultima carta, chiedendo aiuto al Re, affinché intercedesse presso il conte Ruffo, e lo convincesse a desistere.
Ma prima che il Re potesse fare o dire qualsiasi cosa, il potente conte Ruffo era riuscito a creare una breccia nella porta maggiore del borgo, e quindi a entrarvi alla testa di 900 fanti, e 600 cavalleggeri pesanti.(bisogna ricordare che all’epoca i dispacci erano portati da messaggeri a cavallo, e tal volta tra una richiesta e la risposta potevano passare diverse settimane.)
La conseguente resa del castello, ultimo baluardo di Badolato, fu cosi’ incondizionata, e il feudo rimase al Casato Ruffo, passando da un ramo all’altro della famiglia, praticamente fino al 1451.
RUGGERO DI LAURIA
Ruggero
Di Lauria
(Lauria,17
gennaio1245
–Valencia,1305)
è stato un ammiraglio
italiano, al
servizio dei sovrani
Aragonesi, fra i più celebri del suo tempo. Secondo altre
fonti la grafìa del nome sarebbe stata, all'epoca, Ruggiero.
Figlio di Riccardo
di Lauria (barone dell' omonimo feudo, Gran
Giustiziere del Regno e zio di Manfredi
di Svevia) e di Donna
Bella,
nutrice di Costanza
di Hohenstaufen. Dopo la decapitazione dell'imperatore Corradino
di Svevia, si rifugiò a Barcellona
con altri esuli siciliani e visse con la madre Bella alla corte
dell'infanta Costanza. Nel 1266
fu armato cavaliere dal re Pietro
d’Aragona con Corrado
Lancia, che parteciperà a molte imprese insieme a Ruggero
e di cui diverrà, più tardi, cognato. Nel 1282
venne nominato capo della flotta del regno aragonese di Sicilia,
servì Pietro
III, Giacomo
II e Federico
III riportando numerose vittorie contro le flotte degli Angioini.
Fra le più importanti delle quali il piano per attaccare la
Sicilia insorta contro gli Angioini
durante i Vespri
Siciliani nel 1282.
Il
3 e 4 settembre
1285 sconfisse
Filippo
III di Francia («Filippo l'Ardito») nella Battaglia
navale delle Formiche, durante la crociata
contro la Corona d'Aragona. Nel 1284
e poi nel 1287 nelle
Battaglie
navali di Castellammare
vinse la flotta angioina comandata da Carlo
lo Zoppo, che venne da lui fatto prigioniero; nella seconda
battaglia l'ammiraglio sconfisse addirittura i nemici, sebbene non
avesse che 40 navi contro 80 del nemico. Dopo la seconda vittoria,
Ruggero,
senza
autorizzazione
del re e solo per avidità di danaro, vendette al conte
D'Artois
e al cardinal
Gherardo,
una tregua. Più parti riportano come questa tregua fosse stata
dannosa per la Sicilia, che avrebbe potuto altrimenti sfruttare la
vittoria, approfittando anche della vacanza della Santa
Sede. Eletto nel 1295,
l'infante Federico III tolse il fondo
di Aci ed il relativo castello ai vescovi di Catania
e lo concesse all'ammiraglio come premio per le sue imprese militari.
Però tra il giovane sovrano e Ruggero si instaurò da
subito un pessimo rapporto e quando quest'ultimo passò dalla
parte degli angioini, il re fece espugnare il castello 1297
entro il quale si erano asserragliati i ribelli. Per riuscire
nell'impresa il re fece costruire una torre mobile in legno, chiamata
cicogna
(essa era alta quanto la rupe lavica ed aveva un ponte alla sommità
per rendere agevole l’accesso al castello).
In seguito Ruggero si trincerò a Castiglione di Sicilia, suo feudo e residenza estiva, dove venne assediato e quindi sconfitto dal futuro re di Sicilia, Federico. Ruggero fu arrestato, ma fuggì da Palermo e abbandonò la Sicilia. I suoi numerosi possedimenti in Sicilia, Calabria e Africa vennero subito confiscati da parte di Federico. Ruggero passò al servizio del re d'Inghilterra Edoardo I per combattere i francesi. Nonostante le sue promesse, non si impegnò nella lotta. Nel 1299, a capo di un'armata Angioina, vinse gli Aragonesi nella battaglia di Capo d'Orlando catturando ben 18 galee. Il 4 luglio del 1300, nella battaglia di Ponza, Ruggero sconfisse la flotta di Federico, catturando il sovrano e Palmiero Abate. Il re riuscì a fuggire, mentre Palmiero morì in prigionia. Il 31 agosto del 1302, con la pace di Caltabellotta che chiuse la lunga guerra del Vespro, Ruggero fece atto di sottomissione a Federico di Sicilia, che gli rese i possedimenti confiscati. Nell'estate del 1303 organizzò una spedizione e partì da Messina in soccorso dell'imperatore bizantino Andronico II, allora sotto scacco degli angioini ad ovest e dei turchi ad est. La spedizione permise a Ruggero di accrescere il proprio prestigio divenendo cesare, e signore dell'Anatolia, ma attirandosi l'odio del successore di Andronico, Michele IX. Sulla fine di Ruggero vi sono versioni discordanti. Egli infatti potrebbe essere morto a Valencia, alla corte d'Aragona nel gennaio del 1305, oppure potrebbe essere stato assassinato nell'aprile del 1305 da una congiura di corte ad Adrianopoli, organizzata dallo stesso Michele. Condusse numerose imprese, fra le quali si ricordino, oltre quelle citate: la battaglia navale di Malta, la conquista di Djerba (Tunisia), la battaglia navale di Barcellona e Capo San Sebastiano. Tuttavia la sua carriera è macchiata, secondo alcuni storici, da eccessiva avarizia, scorrerie sui mari, saccheggi e spietate distruzioni, volti a privati vantaggi che rendono molto controverso un giudizio concorde sul suo profilo.
Da una recente ricerca effettuata dal M° Silvano Marchese è emersa una composizione del 1978 dedicata all'Ammiraglio dal titolo:"Roger de Lauria" (marcha cristiana) del compositore spagnolo José Maria Valls Satores (1945 - vivente). La registrazione, conservata begli archivi della sede dell'Associazione Mediterranea, è stata effettuata dalla "Banda de Mùsica La Sociedad Uniò Musical de Alcoy.
RUFFO
La grande Casa Ruffo sulla quale troppo vi sarebbe da scrivere è di origine Romana, per alcuni storici essi discendono infatti dalla Jens Rufa.
Con Carlo I d’Angiò si affermarono nel Regno come una grande potenza familiare, ma raggiunsero il loro apogeo combattendo accanto all’imperatore Greco contro i Saraceni nel 1014.
Oltre a cariche religiose importantissime, come la porpora cardinalizia, e riconoscimenti come il Toson d’oro, essi eressero molti monumenti in Francia e in Italia, dove godettero di nobiltà a Napoli, Roma, in Sicilia, Calabria e Lombardia.
A questa Casata appartennero uomini d’armi, di studio, politici, e diplomatici, ed ecclesiastici, come il famoso cardinal Ruffo.
I principi Ruffo annoverano inoltre parentele illustrissime, come l’attuale Casa Regnante Belga, Attraverso il matrimonio tra appunto Paola Ruffo di Calabria, e S.A.R. Alboino.
Per alcuni storici addirittura la Casata Ruffo è stata la più importante in meridione dopo quella dei sovrani di Borbone.
AMATO o DE AMATO
Nel 1461 Re Ferdinando concesse a questa famiglia il feudo della Corrija, posto in territorio di Badolato, oggi compreso nel comune di Isca Ionio.
Però la bolla di investitura prevedeva la sola limitazione a succedere nel feudo, alla sola linea maschile.
Altro feudo detto Amato, sempre posto nel territorio di Badolato, fu concesso da Carlo V per meriti dimostrati da Antonello nella battaglia di Pavia, dopo la rotta data a Francesco I Re di Francia, a opera degli Imperiali.
Nel 1653 Giulio Amato era rettore del Beneficio sotto il titolo di S. Antonio, eretto entro la cattedrale di Squillace.
TORALDO
Giunti nel Regno con l’imperatore Federico II che ha dato loro ricchezze e feudi, gli uomini di questa famiglia si sono distinti negli studi, nella diplomazia, nella politica, e nella guerra.
Il loro patrimonio si estese particolarmente il 1465, quando un Giorgio ebbe per moglie Margherita Ruffo, figlia del marchese di Catanzaro, che portò in dote altri feudi e due Castelli in Calabria.
Filippo vescovo di Sessa nel 1384, Baldassarre Cardinale nel 1400.
Antonio luogotenente del Regno di Napoli nel 1400.
BORGIA
Casata di origine Spagnola originaria di Valencia, compare in Roma con un Clono de Borja il 1387 Papa poi nel 1487 col nome di Callisto III
Raggiunsero la loro massima potenza col famigerato Rodrigo, che corrompendo gli elettori divenne Papa nel 1492 col nome di Alessandro VI
Questi condusse una vita fastosa e dissoluta, ebbe varie amanti, tra cui Vannozza Cattanei e Giulia Farnese, soprannominata col termine blasfemo sposa di Cristo, governò con lo scopo di arricchirsi e assicurare ai suoi figli le posizioni più importanti e prestigiose, anche a danno della chiesa.
Spietato e astuto politicamente, ricorse a qualsiasi mezzo per ottenere i suoi scopi, perpetrò confische di feudi, assassini di oppositori o personaggi scomodi.
Si alleò coi Francesi per avere maggiori vantaggi, fece nefandezze e scandali, tanto da attirare le accuse della Savonarola, morì poi improvvisamente il 18 agosto 1503 per avvelenamento.
Ebbe tre figli, Juan, Cesare e Lucrezia, Cesare duca di Valentinois uccise il fratello, per prenderne il potere e le ricchezze, scellerato e ambiziosissimo, cercò di creare un Regno in Italia centrale, attraverso una politica subdola e criminale, costellata di guerre, uccisioni, avvelenamenti, ed esecuzioni sommarie.
Conquistò molte città e cittadine della Romagna, della quale divenne poi il Duca, seguitò successivamente a invadere alcune città delle Marche, dell’Umbria e ad assediare alcuni castelli del Lazio.
Profondo conoscitore di pasture e miscugli velenosi, e degli effetti causati dal loro uso, si racconta non esitasse ad assumere piccole dosi quotidiane di veleno, per immunizzare il proprio corpo, nell’eventualità in cui venisse avvelenato.
Cosa che puntualmente si verificò, ma senza procurargli la morte, si racconta invece che il veleno provocò sul viso macchie orribili, che lo costrinsero a portare per un periodo un inquietante maschera nera.
Ma il terrore legato al suo nome, tramontò con la morte del padre, che lo aveva sempre protetto e appoggiato politicamente.
Celebrato ne il Principe di Machiavelli come modello di condottiero abile e spietato, Cesare morì in una imboscata in Spagna, alle dipendenze del Re di Navarra suo cognato, presso il quale si era rifugiato dopo la morte del padre.
Lucrezia 1480- 1519 a tredici anni sposò il duca Sforza, matrimonio sciolto il 1497 per motivi politici.
Si sposò in seconde nozze, sempre per motivi politici con Alfonso, duca di Milano, ma anche questo matrimonio fu poi annullato, e Lucrezia per volere del padre andò nuovamente in sposa il 1501 ad Alfonso d’Este duca di Ferrara, con lo scopo di creare un alleanza politica che avrebbe aperto al fratello Cesare la strada per la conquista della Romagna.
Anche se fu strumento politico prima del padre e poi del fratello, Lucrezia fu innamorata e sposa fedele di quest’ultimo marito.
I Borgia furono i massimi rappresentanti di quella politica rinascimentale, cinica e senza scrupoli, legata ad assassinii, guerre, congiure, avvelenamenti, coltelli, e spietati sicari.
Lasciano il ricordo di una famiglia bramosa di potere, e segnata dal sangue.
PIGNATELLI
Antica Casata di origine Longobarda, diramatasi in Italia in moti rami, nel 1102 Lucio Pignatelli fu Contestabile della repubblica Napoletana.
Giunsero a Roma con Antonio, il 1615-1700 vescovo di Faenza, e arcivescovo di Napoli, papa col nome di Innocenzo XII.
Egli impose ferree regole per il clero, imponendo la veste talare, curò le vie di comunicazione, in particolare i lavori di collegamento tra l’Appia vecchia e la nuova, che chiamò appunto Appia Pignatelli.
Dalla stirpe di Riccardo 1250 discendono Tommaso, governatore d’Asti nel 1431 e i suoi figli, Stefano Riccardo, e Palamede.
RAVASCHIERI
Badolato appartenne anche al principe Ettore Ravaschieri di Belmonte, discendente dai banchieri Milanesi fin da 1596.
Il 1611 ebbe in concessione il titolo di principe, e quello di duca di Cardinale da Re Filippo III.
Ettore II governò Badolato in un periodo difficile segnato dal vaiolo e dalle carestie.
Francesco II si sposò con Zenobbia Filangeri il 1723.
Il figlio Filippo, fu l’ultimo principe della Casata 1771.
GALLELLI
Antica e potente casata feudale calabrese, originaria Dalmata di Zara, ove i suoi membri sono elencati nel censimento nobiliare del 1283. Casata facente attualmente parte della famiglia pontificia, infatti ricevuti col titolo di baroni di Badolato, nei Parafrenieri Pontifici di Sua Santità, (prestigioso collegio accorpato a quello dei Sediari, addetti alla rappresentanza del cerimoniale in anticamera pontificia).
E' una delle poche casate italiane, che dunque possiede presso le proprie residenze il trono episcopale, che il prestigioso seggio realizzato in stile barocco, con preziosa foglia d'oro ed elegante velluto rosso, tradizionalmente presente presso le residenze dei membri della famiglia pontificia, storicamente riservato alle visite del papa, o degli alti dignitari dell'anticamera di sua santità. Secondo un antica usanza, esso è rivolto verso la parete, e girato solo in occasione di codeste visite. Nei secoli i Gallelli si cognominarono con aggiunte e abbreviazioni quali: Gallellus, Gallus, Gallis, Gallello, Galleli e in ultimo Gallelli, e vennero elencati tra i più facoltosi già nel censimento nobiliare Zaratino del 1283.
Famiglia in possesso della patente di nobiltà, certificata dal Ministero Italiano per i Beni e Attività Culturali, in data 22.01.2016.
ARMA ANTICA: di rosso, al gallo d'argento, fermo su un monte all'italiana, di verde.
ARMA ATTUALE: troncato; nel primo d'oro all'aquila spiegata di nero; nel secondo d'oro alla volpe assalente di rosso, con la testa rivolta verso un gallo dello stesso, fermi su una terrazza erbosa di verde.
In ogni tempo diedero uomini che ricoprirono importanti e prestigiosi incarichi ecclesiastici, giuridici, diplomatici, militari e politici, ed ebbero nei secoli i titoli di nobili di Zara, conti di Pago e Nona, nobili di Stilo, e baroni di Badolato, con annessa Corrija di Badolato. Vantano numerose e illustri parentele, alcune delle quali di egual tradizione terriera, tra le più note quelle coi marchesi Alemanni di Catanzaro, i principi Ruffo della Scaletta, i nobili de Salazar, i nobili Marincola S. Floro, i duchi Morbilli a Frosolone, i marchesi de Riso, i Benso, i baroni Corsi di Turri e Moggio, i principi Cenci Bolognetti di Vicovaro, quest'ultimi due a loro volta imparentati con la Real Casa d' Asburgo-Lorena, i principi Hoenlohe-Bartenstein, i principi de Sangro-Fondi, principi Colonna- Paliano, marchesi Malvezi Campeggi, Sacchetti, principi Barberini, principi Massimo-Lancellotti, ecc. ecc. Alcuni membri di questa stirpe furono influenti ambasciatori di Zara presso la Repubblica di Venezia, altri invece assursero alle cronache di quei luoghi tra i maggior oppositori politici al potere veneto, che si affermò in quei territori indebolendo l’indipendenza economica e politica della Dalmazia, e quindi della nobiltà locale. Tra gli antenati più conosciuti, Lampridio de Gallellis che il 17 0ttobre 1154 divenne primo arcivescovo di Zara, e poi vescovo, quando il Pontefice Anastasio IV con la bolla “Licet universalis ecclesiae pastor” inalzò la chiesa di Zara al grado di chiesa Metropolitana. Cernye de Merghia Gallellus il 29.3.1294 fu tra i nobili Zaratini presenti al trattato di pace tra la Repubblica Veneziana, e Giorgio I conte di Bribir della stirpe Subic. Vito Gallelli, fu invece esaminatore nel 1317 e giudice nel 1333, ebbe i possedimenti nella zona di Obrovac. Kolan, che nel 1340 ottenne il titolo di conte delle importanti isole di Pago (Pag) e Nona (Nin) strategiche per per l’area, successivamente ricevette da re Ludovico I il feudo nella zona di Kosuevo, con le fonti di acque minerali, territori che il casato amministrò fino alla fine del XVI secolo. Nel 1345 Zara ribellatasi all’occupazione Veneta, venne da questi cinta d’assedio, e il conte Kolan fu uno degli ambasciatori inviati dal consiglio superiore di Zara, al fine di cercare soccorsi, e intavolare quindi un alleanza contro i Veneziani, inizialmente col Vicario Croato Slavonico Dalmato, e successivamente con Ludovico I sua nota conoscenza. Il 15. 12. 1349 il conte Kolan fu tra i nobili che rappresentarono Zara, e che firmarono il noto trattato di pace con la Repubblica Veneziana. Benedetto, conte di Pago e Nona, fu giudice nel 1371 e Rettore nel 1393, nel 1399 venne inoltre eletto nel prestigioso Consiglio Superiore di Zara, ma nel 1411 fu tra i nobili Zaratini accusati di cospirazione e infedeltà alla Repubblica di Venezia. Franciscus, temuto conte di Pago e Nona (detto il conte nero) venne segnalato al potere Veneto tra i più pericolosi fomentatori armati dell’indipendenza politica Dalmata, e fu il personaggio col quale il casato si trasferì in Calabria alla fine del XVI secolo, per motivi politici. Ivi giunti i Gallelli si stabilirono inizialmente a Stilo, dove vennero censiti tra i nobili di quella città. Il 26 novembre 1658 i Gallelli furono investiti del titolo di baroni dell’importante ed esteso feudo di Badolato, (come retro feudatari dei Ravaschieri), feudo che con la politica espansionistica dei Ruffo, aveva nel tempo egemonizzato anche alcuni paesi limitrofi, incluso il loro vasto territorio, (i così detti casali.)
Con don Luca, primo barone Gallelli di Badolato il casato amministrò il feudo per ultimo, fino all’eversione della feudalità, (1806) usando ab immemorabili sempre il titolo e il trattamento di baroni di Badolato in atti pubblici e privati. Furono anche titolari di una cappella di Giuspadronato con annessa tomba gentilizia, nella chiesa del venerabile convento di S. Domenico, nonchè ultimi proprietari del medioevale castello di Badolato. In Badolato alzarono inoltre monumenti, palazzi, e castelli neogotici. Furono feudatari illuminati, migliorarono infatti gli scambi commerciali, e posero in sicurezza le genti e le cose del borgo e del territorio loro concesso, sul quale avevano il diritto di amministrare la giustizia, adunare il popolo, indire i mercati, riscuotere i dazi, accorrere con armati, e ove necessario muovere guerra. Tra gli ultimi discendenti si ricordano: il barone don Giuseppe, n. a Badolato il 5.1.1870 cav. della corona d’Italia, avv. Sindaco di Badolato e stimato latifondista, f. del barone Pasquale, e Giovanna Gallelli. Sp. A Caulonia il 18. 7.1834 la nobile Marianna Campisi n. a Caulonia il 18.7.1834 da Ilario e Agata Asciutti. Da quest’unione vede la luce il barone don Pasquale n. a Badolato il 27.1.1866 cav. Della corona d’Italia, sindaco di Badolato, stimato latifondista, e ideatore a sue spese nel 1925 dell’ avveniristica centrale idroelettrica del Romito, in grado di fornire elettricità a diversi comuni della fascia Ionica, della provincia di Catanzaro, una delle prime del meridione, rimasta di proprietà della famiglia fino al 1963, quando venne espropriata e nazionalizzata dall’E.N.E.L.; sp. a Catanzaro la nobile Lucia dei marchesi Alemanni, e baroni di Tiriolo, f. del marchese Michele, e donna Agata Ruffo dei principi della Scaletta. Questi, furono una facoltosa famiglia Catanzarese, originaria di Firenze, ivi presenti con 2 Gonfalonieri e 20 Priori, ricevuta nel S.M.O.M. nel 1441 con Galeazzo. Da quest’unione vede la luce il barone don Giuseppe n. a Badolato il 7.12.1905 latifondista, sp. a Pompei il 25.06.1938 la nobile Trieste Iolanda de Salazar, n. a Catanzaro il 29.2.1916 dal nobile don Giovanni e Carolina Tiriolo. I de Salazar sono il ramo Catanzarese dell’illustre e nobile famiglia dei Salazar y Munatones, originari della Spagna, e precisamente della vecchia Castiglia, giunsero in Italia a seguito del Re d’Aragona nel XVII secolo. Furono più volte ricevuti nel S.M.O.M. al quale diedero anche un Gran Balì, nella persona di Edoardo Salazar, ammiraglio della Regia flotta nel 1934. Da quest'unione derivano gli attuali rappresentanti:
1)-Vittorio (29.mar.1939-20dic.2017); imprenditore agrario, sp. a Roma il 28 feb.1973 la Nob. Daniela dei Conti Benso n. a Torino il 5.mag.1945, figlia del Conte Alberto Benso e Gabriella Trevisan.
Figli:
1-a)- Barone Ettore n. a Trieste il 13.08.1973, Parafreniere Pontificio di Sua Santità Papa Francesc, cav. Jure Sanguinis del S.M.O.C. di S. Giorgio (Gran Maestro l'Infante di Spagna); cav. di Malta ad Honorem della Reale Arciconfraternita dei cavalieri di Malta di Catanzaro.
Imprenditore agrario a titolo principale, proprietario di castello Gallelli della tenuta di Pietranera di Badolato, fondatore del marchio Castello Gallelli-grandi eventi; Presidente fondatore dell'Associazione Storica di Badolato Benedetto Croce, Presidente fondatore del Club Calabrese per la caccia alla volpe a cavallo, della tenuta di Pietranera, Presidente delegato dell'Unione della Nobiltà d'Italia, Presidente delegato del Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano-1853, Presidente della Commissione Araldica del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie, e della Rivista Araldica-nuova serie, proprietario del marchio editoriale Ettore Gallelli-editore, autore-editore del maggior numero di periodici, nobiliari, nazionali, in commercio, tra i più noti:
il Calendario Pontificio, edito co supervisione della santa sede, e l'Anuario de la Nobleza Espanola, edito con gradimento scritto di S.M. Felipe VI di Spagna.
Con (D.P.R. Del 22 nov. 1999 di agg. il cogn. Meterno Benso); e con Decr. della prefettura di Catanzaro in data 4 maggio 2011 di agg. del cogn. dell'ava de Salazar, in ottemperanza alla volontà delle famiglie Benso e de Salazar. Sp. a Roma il 9.6.2007 la Nob. Isabella dei Baroni Corsi di Turri e Moggio, n. a Roma il 27 nov. 1976; imprenditrice, figlia del Barone Stefano n. a Roma il 30.giu.1945 sp. a Roma il 25.ott.1975 Donna Fabiola Cenci Bolognetti dei Principi di Vicovaro, n. a Roma il 7.apr.1954, figlia del Principe Don Paolo Cenci Bolognetti (Guardia nobile Pontificia), e di Giovanna Malvezi Campeggi, dei marchesi di Dozza. Da quest'unione vede la luce il Nobile Lorenzo Gallelli Benso de Salazar n. a Roma il 26 giu. 2010.
2-b)- Nob. Don Alberto Gallelli Benso, dei B. di Badolato (D.P.R. Del 22 nov. 1999 di agg. il cogn. Meterno Benso); n. a Trieste l’8 novembre 1975, imprenditore, vicepresidente dell'Unione della Nobiltà d'Italia, e del Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano -1853, cav. Jure Sanguinis del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio dell'Infante di Spagna.
2)-Sorella: Nob. Donna Lucia, dei B. di Badolato, n. a Catanzaro il 26 ott. 1941, Prof.
Fratelli:
3)- Nob. Don Ettore dei B. di Badolato, n. a Catanzaro il lug.1945 dec. il 26.lug.1973.
(Cenno storico tratto dall'Annuario della nobiltà Italiana)
FONTI
Libro d'Oro della Nobiltà Pontificia (tutte le edizioni)
Albo d'Oro delle Dimore Storiche Italiane (tutte le edizioni)
Calendario Pontificio (tutte le edizioni)
Castellum (periodico dell'Istituto Italiano dei castelli).
Guida ai castelli d'Italia-2004-di Enrica Roddolo.
Giuseppe D'Angelo, Castellammare di Stabia, luogo d'arte cultura e tradizione, Castellammare di Stabia, Longobardi Editore, 1997. ISBN 88-8090-068-4
Enciclopedia della calabria fortificata-Edizioni Monografh 1979.
Anuario de la Nobleza-edizioni 2014-2015-2016 -Gallelli-editore.
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie corrente 25esima edizione 2015-2019.
Annuario della Nobiltà Italiana-edizioni S.A.G.I. (tutte le edizioni, esclusa quella del 2000).
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata, edizioni 2011-2012-2013 Ettore Gallelli-editore.
Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata edizioni 2012-2013 Ettore Gallelli-editore.
Calendario d'Oro-edizione 2014-2015-2016 -Ettore Gallelli-editore.
Calendario Reale-edizione 2015-2016-Ettore Gallelli-editore.
Elenco Nobiliare regionale, di Alessandro Crisafi-2016.
Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2014-P.F. Guelfi Camajani.
Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2011-P.F. Guelfi Camajani.
Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2008-P.F. Guelfi Camajani.
Libro della Nobiltà Italiana-edizione 2015-Ettore Gallelli-editore.
Regio Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-edizione 2013-Ettore Gallelli-editore.
Nobili Napoletani di Paolo Cavallo-edizione 2015.
Gallelli: volti di un casato, di Giovanni Grandi-2015.
Registro Ufficiale degli Ultimi feudatari di Badolato-2014-Ettore Gallelli-editore.
Decano Nobiliare Calabrese (edizioni 2012-2013-2016)-Ettore Gallelli-editore.
Storia dei baroni Gallelli di Badolato, di Bruno Russo -2012.
Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria (volume quinto S-Z Mario Pellicano Castagna 2013).
Rivista Araldica-nuova serie n. 869-Ettore Gallelli-editore.
Bollettino Ufficiale U-N.I. (Unione della Nobiltà d'Italia).
Rivista Araldica del collegio araldico Colonnello Bertini Frassoni-1991-2016.
Catasto Onciario di Badolato.
Elenco Ufficiale dei Parafrenieri Pontifici.
Elenco Ufficiale delle Guardie d’onore alle Reali tombe del Pantheon.
Elenco Ufficiale dei cav. jure sanguinis, del S.M.O.Costantiniano di S. Giorgio, Spagna.
Elenco Ufficiale dei cav. di Malta della Reale Arciconfraternita di S. Giovanni in Catanzaro.
Il legittimo esercizio del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio.
Di Alfonso Marini Dettina, Libreria editrice vaticana, 00120 citta’ del Vaticano.
Gli ordini cavallereschi di uso legittimo in Italia, di Luciano di Poli. Tipografia dell’ orso.1991.
Archivio Araldico Vallardi.
A. L. G. C. di Guelfi Camaiani edizioni 2006.
Storia di Badolato medioevale e moderna, di Antonio Gesualdo. Edizioni frama sud 1986.
Storia di Badolato dal medioevo al 900 di Antonio Gesualdo, edizioni Frama sud 1986.
Storia politica di Badolato dal 1799 al 1999 di Antonio Gesualdo.
Storia medioevale di Badolato dal 1099 al 2009 -di Antonio Gesualdo.
La nobilta’ di Zara, Hrvatski, Biografski leksikon Zagreb. 1998.
Enciclopedia della Calabria fortificata, edizioni Monograpf. 1979.
Storia di Zara dal 1409 al 1797, Milano 1944. di Angelo de Benvenuti.
Armonial de la nobles Polonaise, di Paproki.
Cronotassi dei principali magistrati che ressero e amministrarono il comune di Savona-Vittorio Poggi.
Storico prof. Antonio Gesualdo.